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La fotografia che riflette l’istante: David Seidner

“Ciò che più mi interessa è evocare lo spirito della pittura attraverso la piega di un tessuto, la posizione di una mano, la qualità della luce sulla pelle”

Milano è un po’ come il paese delle meraviglie: infili il naso un un antro o in un portone e scopri universi impensabili. Questa volta il naso l’ho infilato dentro a un ingresso che dà su Corso Como, quella breve viuzza piena di scale che dalla stazione di Garibaldi s’incammina verso Moscova. Due vetrate eleganti in sole liberty nascondono alla vista il cortile di uno dei locali con il dehor più raffinato che io abbia mai visto. Glicini, piante basculanti in fiore, vasi esotici. Un paradiso in terra.

Ma comunque.

Con il naso per aria a fissar le finestre, sorpasso i tavolini e arrampico una scalinata bianca in fondo a sinistra. Sul muro leggo una targa: Galleria Carla Sozzani.

Eccomi, ci sono.

Prima di tutto mi raggiunge la musica. Una cornamusa solitaria fende allegramente l’aria che mi separa dalla porta di ingresso. Poi altre si aggiungono, e tamburelli, e qualche fiato. Davanti a me si apre una larga sala bianca. La luce è chiara e forte.

Una disposizione di cornici uguali: semplici, stesse dimensioni, stesso colore. Accoppiate due a due sui pannelli centrali, allineate equamente sulle pareti laterali.

seidner

La fotografia di David Seidner.

La prima cosa che ho pensato è che le fotografie fossero belle. Lo so, è banale da dire. Ma è la verità. Equilibrate, eleganti, soavi. Occhi, labbra, mani, tessuti. Frammenti di corpi riflessi, spezzati, come mutevoli al tocco del tempo. Come se Seidner con l’obbiettivo avesse catturato un ricordo. Un pensiero per sua natura fugace, leggero, una memoria che sfiora e poi scappa via, veloce com’era venuta. Uno sguardo fuggito, un respiro strappato. Quel gesto coperto appena indovinato.

Eppure sono pose. Modelle, ritagli, effetti voluti. Foto di moda. Si, ma d’autore.

Foto capaci di catturare il tempo e tenerselo lì, stringerlo tra le mani. Sentirlo divincolare. Assorbire, non uccider la vita. E poi restituirla, solo ad un ritmo diverso.

Delle belle foto, così.


INFORMAZIONI UTILI:

David Seidner

fino al 13 novembre 2016

Galleria Carla Sozzani, Milano.

Federica Musto

Amo l’arte in ogni sua forma, amo la bellezza e la curiosità che mi porta a scoprire sempre cose nuove.

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