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Sculture di luce in danza all’Hangar Bicocca

In mostra “…The Illumination Gas” di Cerith Wyn Evans

Spazio, potenza, creatività. Ci sono alcuni luoghi che spingono a giocare con la fantasia, portano a creare, ad immaginare. Uno di questi per me è sempre stato il Pirelli Hangar Bicocca: un’enorme scatola delle meraviglie parcheggiata alle porte della Milano industriale d’inizio ‘900, e che ad ogni visita cambia faccia, raccontando una storia diversa. Varcare le sue ampie porte in vetro mi suscita la stessa sensazione di quando si fa ingresso in una casa nuova: niente arredi, né tinte alle pareti, neanche sanitari o scatoloni vuoti da gettare via. Ad aspettarti solo lo spazio, la base sulla quale cominciare una nuova vita. Possibilità allo stato brado. Fantastico.

Cerith Wyn Evans “....the Illuminating Gas”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2019. Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto: Agostino Osio
Cerith Wyn Evans “….the Illuminating Gas”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2019. Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto: Agostino Osio

Comunque. La storia, in questa finalmente fredda seconda metà di dicembre, è quella raccontata da Cerith Wyn Evans, curioso artista d’impronta filmica, poi migrato verso la scultura e l’installazione site-specifc, e ancora attivo tra Londra e Norwich. Luce, vibrazione, gesto, esperienza. Tempo. La scultura, in senso classico, nasce con l’idea intrinseca di movimento: una statua a tutto tondo presuppone che lo spettatore le ruoti attorno, che la osservi da ogni angolo, e che ne apprezzi ogni particolare. Tuttavia sono poche le opere realmente in grado di causare nell’osservatore un’autentica, spontanea necessità di avanzamento. Sono poche quelle opere che ti fanno camminare non solo con lo sguardo, ma concretamente nello spazio, costruendo in te che le stai vivendo un’esperienza originale dettata da una fruizione multisensoriale. 

Cerith Wyn Evans Neon Forms (After Noh I), 2015 (dettaglio) Courtesy dell’artista; White Cube e Pirelli HangarBicocca. Foto: Agostino Osio
Cerith Wyn Evans Neon Forms (After Noh I), 2015 (dettaglio) Courtesy dell’artista; White Cube e Pirelli HangarBicocca. Foto: Agostino Osio

Le opere di Cerith Wyn Evans, fatte di luce in movimentochiedono di essere esplorate. Fasce luminose sospese a pochi metri da terra, testimonianze silenziose di azione, gesto ed energia. È come se a dettarne le forme fosse una ballerina con il nastro, che ad ogni movimento traccia nell’aria l’impronta lucente della propria vitalità. E ancora equilibrio, grazia e ritualità: un complesso gomitolo di linee curve e forme geometriche che rendono visibile il flusso di energia determinato dalla presenza fisica di un attore Noh mentre compie la propria coreografia cerimoniale. E tu ci cammini sotto, alzi lo sguardo, segui la scia candida con gli occhi. Avanzi, ruoti su te stessa, inarchi la schiena e allunghi lentamente una mano per toccare più da vicino questa curva di luce che prende vita e sembra scivolare davanti al tuo sguardo. Ti concentri sul tremolio tenue del neon incandescente che brucia, vitale, risplendendo energia. Vivi l’opera sulla pelle, e ti lasci ammaliare come dal fuoco del caminetto, guidato nel tuo percorso da quella sinfonia che riesci a sentire soltanto tu. 

Cerith Wyn Evans “....the Illuminating Gas”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2019. Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto: Agostino Osio
Cerith Wyn Evans “….the Illuminating Gas”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2019. Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto: Agostino Osio

Ed è pazzesco come ad imperare sia la musica del silenzio. Senti il tempo scorrerti addosso, provi il forte impulso di muoverti, lasciarti trasportare dalla corrente non tanto per arrivare in fondo ma per goderti l’esperienza e lo stupore del viaggio. Lì, con gli occhi spalancati verso l’alto, ad esplorare delle sculture come si è soliti abitare l’architettura, apprezzandone le proporzioni nello spazio fisico, i giochi di scala e di prospettiva.

Una <<lettera d’amore dedicata allo spazio>>, come la definisce Evans, che rende “…the Illuminating Gas” un’esposizione davvero curiosa da esperire per il visitatore, una mostra caratterizzata dalla sintesi tra luce, suono, movimento e tempo, e che dà vita a collisioni sensoriali e percettive estremamente stimolanti. Una mostra appassionante che merita certamente di essere visitata.

INFORMAZIONI UTILI
Cerith Wyn Evans
“…the Illuminating Gas”
Pirelli Hangar Bicocca, Milano
Fino al 23 febbraio 2020
pirellihangarbicocca.org

Federica Musto

Amo l’arte in ogni sua forma, amo la bellezza e la curiosità che mi porta a scoprire sempre cose nuove.

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