Gli aquiloni di Calcutta
“Dopo la via delle ragazze, i due uomini attraversarono una piazza, passarono sotto un portico e entrarono in un vasto spiazzo circondato da vecchia case con le facciate scrostate e ringhiere da cui pendeva tutto un mosaico di bucati variopinti. Bufali, mucche, cani, galline maiali si aggiravano in mezzo ai bambini che giocavano con gli aquiloni. Nel cielo si vedevano delle macchie di tutti i colori trattenute da una cordicella. Gli aquiloni erano il giocattolo prediletto dei bambini di Calcutta, come se quel pezzo di carta che se ne volava via sopra i tetti avesse contenuto tutto il loro desiderio di evasione, tutto il loro bisogno di fuggire quella prigione di fango, di fumo, di rumori e di miseria”.
D. Lapierre, La città della gioia, Arnoldo Mondadori, Milano 1985, p. 85.