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L’alba

“Forse perché era la prima volta che mi preparavo ad assistere al lancio di un razzo. Forse perché ero come sola in quel pullman, non distratta da volti o rumori. Forse perché mi tornava alla mente quel che diceva Teodoro: «…non è detto che la bellezza sia sempre verde, rumorosa, il deserto è giallo ma è bello lo stesso, le montagne sono zitte ma sono belle lo stesso, il vado spesso a White Sands e non è vero che è brutto. La bellezza bisogna cercarla, se la cerchi bene la trovi perché la bellezza è dovunque, anche dove c’è solo il silenzio, solo la solitudine, il silenzio è bello, la solitudine è bella…». Forse queste cose insieme, non so: fatto sta che l’alba non mi sarebbe più apparsa così stupenda, papà. Le albe che io ricordavo erano albe in città: uno scalpicciare di passi sopra il selciato, un raschiare di freni per un’auto che passa, una voce che chiama. Oppure erano albe in un bosco: un uccello che canta, una fronda che fruscia, un mormorare di mille risvegli invisibili. Oppure erano albe sul mare: uno sciaguattare di onde, una carezza di vento bagnato, un gabbiano che vola. L’alba sul deserto è diversa. È un’alba zitta, immobile, pietrificata, un’alba senza pulsare di vita né suoni, un’alba fatta di alba e nient’altro. Non cantavano uccelli, qui. Non frusciavano fronde. Non sciaguattavano acque. Non scalpicciavano passi. Esisteva soltanto il silenzio che neanche il pullman rompeva scivolando via sull’asfalto; esisteva soltanto quel buio che coloriva di buio perfino la sabbia, il suo bianco calcareo, i suoi cactus. Un buio che ci veniva addosso, ci sbarrava la strada come una siepe, ma all’improvviso lo bucammo e fu l’alba: un’alba fatta esclusivamente di luce, colori mai visti, oro rosa violetto, coltellate di oro dentro il rosa e il violetto, tremenda eppure gloriosa, terrorizzante eppure sublime. Un’alba senza tenerezza, un’alba da Genesi.”

O. Fallaci, Se il sole muore, BUR, 2010, pp. 512-513.

Federica Musto

Amo l’arte in ogni sua forma, amo la bellezza e la curiosità che mi porta a scoprire sempre cose nuove.

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